Princess Mononoke
11 maggio 2014
Gli anni passano per tutti ma i capolavori, per quanti decenni possano trascorrere, restano sempre dei capolavori. Con questo incipit riprendo a scrivere
un nuovo editoriale dopo alcuni mesi di pausa (dettati più che altro dalla scarsità di tempo per scrivere nonché di novità da segnalare ma nei prossimi
mesi avrò alcune nuove proposte editoriali da segnalarvi) in seguito alla bella serata al cinema di ieri sera, complici un vero film d'autore e la Festa
del Cinema che consente la visione a soli 3€.
Princess Mononoke era già conosciuta da tempo essendo un film del maestro Hayao Miyazaki del 1997 arrivata a noi in una prima edizione nel 2000 sul cui
doppiaggio vi erano state diverse critiche perché partiva da uno script inglese non fedele all'originale. Lucky Red ha deciso coraggiosamente non solo di riproporlo nelle sale cinematografiche ma di effettuare un ridoppiaggio completo fedele all'originale a cura di Gualtiero Cannarsi, decisamente il miglior adattatore e direttore che si possa trovare in Italia in ambito di animazione giapponese.
Torna al cinema uno dei capolavori di Hayao Miyazaki con il nuovo doppiaggio della versione Lucky Red.
Per chi non conoscesse la storia il protagonista è Ashitaka, un giovane che per salvare il proprio villaggio da un cinghiale mutato in demone riceve una maledizione che lo porterà alla morte. L'unica salvezza è rappresentata da un viaggio verso ovest in cerca di una cura e dell'origine del male che ha trasformato il cinghiale. Durante questo viaggio incontrerà San, la “Principessa Spettro” (traduzione di Mononoke) una ragazza che vive con i lupi e che cerca in tutti i modi di salvaguardare la foresta dalla contaminazione dell'uomo. Ashitaka si innamorerà di lei e cercherà di conciliare l'esistenza delle creature della foresta con la devastazione causata dagli uomini.
Il tema portante del film è chiaramente il rapporto tra la natura e l'uomo, ancora oggi decisamente attuale e questione ricorrente in molti altri film di Miyazaki, trattata con molta crudezza ma anche chiarezza dal regista.
Il nuovo doppiaggio rende molto più onore al film, dimostrazione che la scelta della Lucky Red è stata azzeccata e anche il cast dei doppiatori italiani selezionati è davvero di ottima fattura. Solo alcuni termini scelti mi hanno fatto un po' sorridere (come “nonnetto” oppure “buggerato”) ma la fedeltà e la cura di Cannarsi sul copione sono da oscar. Il famoso dialogo finale tra San e Ashitaka che tanto aveva fatto storcere il naso finalmente ha trovato la giusta resa.
Non ho altro da aggiungere se non suggerirvi di correre ad acquistare il biglietto dal momento che il film sarà disponibile nelle sale soltanto fino a giovedì, ma un simile capolavoro per soli 3€ è da consigliare a chiunque.
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