Elfen Lied
30 ottobre 2012
Atteso, rinviato, ripianificato nuovamente e poi finalmente pubblicato arriva come un bel lieto fine anche da noi in Italia il manga di Elfen Lied. Il
titolo non aiuta molto nella comprensione di un’opera che è decisamente unica nel suo genere, per gli elementi che la compongono, a fronte di una storia forse un po’ banale. Annunciata al Romics del 2011 (quindi circa un’anno fa) abbiamo finalmente tra le mani una
delle storie più particolari che mi sia mai capitato di incontrare da quando ho iniziato la lettura dei manga.
Un seinen dai forti contenuti emotivi per una storia ibrida tra la vita di tutti i giorni e momenti di violenza e splatter.
La storia narra di Lucy, una diclonius, che riesce a fuggire da una base segreta nella quale viene segregata e viene accolta nella casa di Kota e della sua cugina Yuka presso la prefettura di Kanagawa. Durante la fuga Lucy viene ferita e perde la memoria. Per questo al suo risveglio e ritrovamento sulla spiaggia non è in grado di proferire parola e mostra una personalità completamente diversa. Infatti Lucy in realtà è un essere umano evoluto che ha subito una mutazione. I segni evidenti sono due corna che spuntano dalla testa simili a due orecchie da gatto e due braccia invisibili chiamate vettori, capaci di uccidere e smembrare un essere umano in pochi minuti. Inizia così la caccia a Lucy, chiamata da Kota con il nome di Nyu, unica parola che riesce a pronunciare quando è presa di amnesie.
Questo manga è davvero particolare e se non fosse per alcune esplicite ed esagerate scene di violenza mi verrebbe da consigliarne la lettura, quantomeno del primo volume, a tutti. Si tratta di un genere che potremmo definire “ibrido”. Da un lato abbiamo infatti la classica commedia scolastica dove seguiamo degli spezzoni di vita di Kota, Yuka e Nyu alle prese con ritmi e difficoltà di tutti i giorni. Dall’altro la spietata caccia a Lucy che torturata, seviziata e rinchiusa sin dalla sua nascita per il semplice motivo di essere nata diclonius uccide senza pietà tutti coloro che la minacciano. Tra vendette, personaggi folli e sadici e la dolcezza di una vita familiare, la storia prende tinte cupe e solari con un andamento vario che la rendono intrigante, drammatica e spesso anche molto commovente. Gli incroci di trama poi non mancheranno rendendo la storia sempre più avvincente ed appassionante durante i 12 volumi che compongono la serie.
A detta anche del direttore della serie di Elfen Lied gli argomenti trattati riguardano principalmentel’evoluzione e gli attriti che possono nascere tra due specie diverse. Vengono criticati nella storia i modi con cui le persone si dividono tra di loro seguendo criteri come le classi sociali o la razza facendo diventare l’opera indirettamente anche un’interessante trattato di sociologia.
Diverse curiosità che non mancheranno di far felici gli appassionati aggiungono ulteriori elementi all’opera. Gli eventi infatti si svolgono nella cittadina di Kamakura dove durante la serie vengono riprodotti fedelmente diversi luoghi come le spiagge e il ponte, vera manna per gli appassionati di location hunting.
Inoltre Elfen Lied non ha un significato nel titolo che leghi alla storia poichè significa semplicemente “La canzone degli Elfi” ed è una poesia scritta dal poeta ottocentesco tedesco Eduard Mörike, ripresa in diverse parti del manga.
La pubblicazione editoriale in Italia ha seguito un iter davvero complicato, causato probabilmente dalla difficoltà della Planet Manga nel trovare la giusta soluzione per proporre questo seinen (perchè alla fine si tratta di una serie decisamente per pubblico adulto) dati i forti contenutie la scarsa comprensione nazionale riguardo certi materiali provenienti dal Giappone. Alla fine l’edizione la ritengo una delle migliori di Panini di sempre,costo ad albo di 6.50€ contenente però sovraccoperta e pagine interne a colori. Traduzione e prodotto in se sono davvero molto curati e vengono venduti sigillati all’interno di una bustina del colore della copertina del volume che non consente uno sfoglio casuale da parte di un pubblico che potrebbe essere sensibile a determinate scene. Scelta penalizzante da un lato (nessuno può vedere in anteprima le tavole se non attraverso qualche ricerca in rete) ma comunque azzeccata dall’altro perchè consente comunque una distribuzione generale e non specifica.
Per concludere io consiglio veramente l’acquisto o la lettura a tutti coloro che sono in grado di apprezzare anche manga un po’ crudi, ricordando ovviamente che è possibile trovare una versione anime realizzata nel 2004 forse ancora più impressionante perchè gli elementi splatter della serie hanno un maggiore risalto. Di questa serie purtroppo non esiste ancora una pubblicazione in italiano, speriamo che con il risalto del manga qualche editore possa pensare di acquistarla. Sono comunque fiducioso sarà una lettura che non dimenticherete facilmente!
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